Queste sostanze sono spesso per semplicità indicate genericamente come “solanine“, ma per maggior precisione vengono chiamate anche “TGA” (Total GlycoAlkaloids). I TGA agiscono soprattutto sui tessuti dell’apparato digerente, e sul sistema nervoso, bloccando la trasmissione degli impulsi fra le cellule nervose. A dosi tossiche per ingestione i sintomi sono vomito, dolori addominali, disturbi gastrointestinali, mal di testa, vertigini, confusione mentale. A dosi ancora maggiori la complicanza più grave è l’arresto cardiorespiratorio. Ma noi le solanacee le mangiamo, significa perciò che siamo tutti “drogati” e non dovremmo più ingerirle? Diversi studi scientifici hanno messo in evidenza come attraverso un’alimentazione variegata o addirittura dopo tre giorni consecutivi di solo pomodori risulta impossibile raggiungere le dosi tossiche di queste sostanze. Oggi desidero occuparmi dei pomodori, il cui principale glicoalcaloide è la tomatina (vedi struttura chimica sottostante), dalla tossicità piuttosto bassa. Il suo contenuto è maggiore nei pomodori verdi (può andare da
Il pomodoro risulta quindi la solanacea più sicura, viste le basse dosi della tomatina. Nei prossimi giorni tratterò la patata.
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