venerdì 17 maggio 2013

E QUANDO MAI LO STRUTTO FA MALE?

Al solo accenno che quei biscotti di fronte a voi contengono strutto chissà quanti di voi storcerebbero il naso. Eppure lo strutto è stato largamente usato nei tempi passati, specialmente nelle cucine ...del centro-sud d’Italia, sia per friggere (in quanto di minor costo rispetto all’olio d’oliva), sia come ingrediente per varie ricette. Oggi è in disuso nelle nostre cucine, resistono invece le industrie alimentari che lo utilizzano per numerosi prodotti da forno (grissini, pan carrè, crackers, negli impasti per pizza e focaccia, nel pane confezionato e non….).
Lo strutto tra le mura domestiche è stato oramai soppiantato dall’olio, dal burro e dalla margarina, pensate però che avendo un punto di fumo molto alto è ottimo per friggere, ad esempio per le frittelle di carnevale come chiacchiere e zeppole.
Mi sono sempre chiesta qual è stata la paura che ha portato lo strutto sulla totale o quasi, via dell’estinzione, forse il fatto che sia un grasso derivato da diverse parti del maiale? beh allora consoliamoci con la margarina, sulla quale non si ha proprio una minima idea di dove arrivi.



Io sono una salutista per il 90%, ma per quel restante 10% vi prego fatemi “godere” facendomi spalmare lo strutto su una tigella tiepida…

6 commenti:

  1. Quanto da lei scritto nel presente articolo combacia con quanto afferma la dottoressa Natasha Campbell nel suo libro La Sindrome Psico-intestinale, che spiega come curare la disbiosi intestinale con la dieta paleolitica ed i probiotici, e guarire così depressione, autismo, dislessia, bulimia, anoressia e certi casi di sclerosi multipla.
    In realtà non bisogna confondere i grassi processati, industriali con il grasso buono e sano che può essere costituito da burro chiarificato (che non contiene nemmeno lattosio e caseina), l'olio di oliva, lo strutto, l'olio di cocco. L'unico difetto dei grassi di derivazione animale è che se non sono biologici contengono residui di ormoni ed altri farmaci somministrati regolarmente agli animali.

    Nel mio blog può trovare molte informazioni desunte in parte da quel lavoro, in parte da altre fonti: http://disbiosi.blogspot.it/

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Grazie Corrado per le informazioni. ..il problema che resta è trovare strutto che non abbia additivi (residui di antibiotici)

    RispondiElimina
  4. Che può dirmi dell'uso dello strutto per realizzare dei dolcetti per persone in cura per tumore

    RispondiElimina