venerdì 8 marzo 2013

L’altra faccia della “mela”


Molti altri frutti non ebbero così tanta fortuna come la mela. Questo frutto appartiene alla famiglia delle Rosacee e le varietà commercializzate sono più di mille, trovandosi in commercio tutto l'anno.
Durante il Medioevo era più popolare di certi personaggi politici e religiosi del momento, essendo a basso costo i Romani ad esempio la utilizzavano non solo come frutto ma anche come verdura da inserire nelle zuppe e da mangiare con la carne.
Un altro importante utilizzo della mela nel Medioevo era quello di mangiarne una dopo ogni pasto per pulire i denti e per far sì che la carne non rimanesse indigesta!




Ai tempi dei Romani furono scritti diversi manuali su come mantenere e conservare la frutta fresca e per la mela esisteva una stanza apposita chiamata pomarium; in realtà il metodo più efficace era quello di porre il frutto in un contenitore di legno di faggio o di tiglio ermeticamente chiuso e sotterrato nella sabbia.
Nei culti esoterici e di magia bianca la mela è il simbolo per eccellenza della femminilità associata alla dea Venere. Mi spiego meglio, prendete una mela e, tagliandola in verticale si può scorgere una somiglianza al sistema genitale femminile, se invece la si taglia orizzontalmente si otterrà una stella a cinque punte perfettamente simmetrica, simbolo della scienza occulta che rivelava il potere del bene e del male. Nessun dubbio se pensiamo che la traduzione latina di mela corrisponde appunto a malum che nella stessa lingua significa male.

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