mercoledì 13 febbraio 2013

Biodisponibilità della vitamina B12 nelle alghe e in altri alimenti


Nella dieta tipica dei Paesi Occidentali in generale, e dell'Italia in particolare, le più comuni fonti alimentari di vitamina B12 sono i cibi di origine animale, come carne, latte, uova, pesce e prodotti della pesca. Viceversa, nei paesi dell'Asia orientale e del Sud-est asiatico, una fonte importante di vitamina B12 è rappresentata dalle alghe, un ingrediente caratteristico delle cucine locali. La B12 insieme all'acido folico proteggono le malformazioni del tubo neurale nel feto, sono per questo consigliabili alla donna in gravidanza, già prima del concepimento. La biodisponibilità (cioè l'effettiva quantità assorbita dall'intestino) di B12 negli alimenti di origine animale non arriva però al 100%, ma si aggira intorno al:

42% per la carne del pesce
56%–89% per la carne di pecora
61-66% per la carne di pollo





La maggior parte delle alghe azzurre-verdi (come l'alga spirulina o l'alga Klamath) utilizzate negli integratori alimentari contengono pesudovitamina B12, che risulta inattiva nell'uomo. Pertanto, questi integratori non sono adatti per integrare la vitamina B12 di origine alimentare, poiché la contengono principalmente in forma scarsamente biodisponibile. Secondo recenti ricerche, sembra che altri tipi di alghe, come l'alga nori (vedi foto sopra), possano prevenire la carenza di questa vitamina nella popolazione vegana.

Alla prox

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