sabato 24 agosto 2013

UN NASO ELETTRONICO CHE SCOVA LE TRUFFE

Non risolverà tutti i problemi ma sicuramente risulterà utile una sorta di strumento capace di smascherare possibili truffe e riconquistare la fiducia dei consumatori, soprattutto dopo gli ultimi scandali, che hanno riguardato la carne di cavallo nelle lasagne e le conserve San Marzano fatte con pomodori stranieri. Nella gente c’è quasi terrore e preoccupazione per quello che acquistano e secondo una recente indagine di Accredia (ente che accredita i certificatori) e Censis, il 71% delle famiglie italiane è preoccupato dalla possibilità di portare a casa cibo avariato e il 70% legge frequentemente le etichette e sceglie di acquistare cibi legati a marchi conosciuti.
Heracles II, un gascromatografo di ultima generazione, una specie di naso elettronico capace di annusare le sostanze volatili caratteristiche emesse da qualsiasi materia prima o prodotto attribuendo a quest’ultimo una sorta di “impronta digitale” specifica del prodotto stesso. Non si tratta di analisi del DNA dei cibi ma di analizzare il profilo aromatico degli alimenti ottenendo un grafico con le loro caratteristiche, che diventa una specie di carta d’identità. Questo grafico viene poi confrontato con la banca dati e se non corrisponde significa che siamo di fronte a un risultato da approfondire e indagare. Ad esempio un olio preparato con olive della Sicilia ha caratteristiche, e quindi profili, diversi da uno che usa quelle greche o spagnole. Una mozzarella di bufala, avrà caratteristiche diverse rispetto a una prodotta con latte vaccino o in polvere. In Italia finora ne esistono tre di questi gascromatografi: due sono utilizzati nelle Università e uno è stato acquistato dalla Coop (foto sottostante presa dal sito dell’azienda) per il proprio laboratorio di Casalecchio sul Reno.




La contraffazione in genere non comporta un rischio per la salute, a essere colpito duramente è quel famoso rapporto di fiducia che si crea tra consumatore e azienda, perché si comprano cibi che in etichetta non riportano gli ingredienti o le zone di produzione con cui effettivamente sono stati preparati. Tra gli alimenti maggiormente contraffatti troviamo: vino, olio, conserve, mozzarelle e formaggi in genere.

Quindi occhi spalancati e naso all’insù !

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