lunedì 8 luglio 2013

LA VERSIONE LIGHT DELLA GAZZOSA ?

Rendetemi “ light “ tutto ma vi prego non fatelo sulla gazzosa, nota bevanda nata nel Belpaese nel lontano 1889, un prodotto tipico della cultura e della tradizione italiana. Recentemente una consumatrice mi ha inviato un’etichetta che recita così: " bibita al gusto GASSOSA ZERO senza zuccheri aggiunti ", chiedendomi se è la versione light della gazzosa tradizionale e alcune delucidazioni riguardo gli ingredienti contenuti. Recentemente la gazzosa sta vivendo come una sua seconda giovinezza, è ritornata in auge tra i giovani e i meno giovani, è dissetante, analcolica, non è una bevanda da pasto ma piuttosto da tempo libero. La gazzosa è famosa proprio per la sua genuina e semplice ricetta: acqua, zucchero, limone e aromi naturali come la salvia o eventualmente altre erbe, tutti ingredienti di alta qualità. Per l’alto contenuto di zuccheri non è proprio ipocalorica, ma infatti non deve sostituire l’acqua e un paio alla settimana, sorseggiate in tutta tranquillità è il consiglio che mi sento di dare, purché sia quella originale. Ma ritorniamo all’ etichetta della nostra bevanda (vedi foto), tutto lo zucchero è stato sostituito con tre edulcoranti artificiali o sintetizzati in laboratorio (E952: ciclammato di sodio; E950: acesulfame K; E955: sucralosio), i cui effetti potenzialmente nocivi sulla salute sono supportati da evidenze scientifiche. Non leggendo la presenza dell’ingrediente che caratterizza proprio la gazzosa, e cioè il limone, immagino che il sapore e il profumo di questo agrume siano sicuramente forniti dagli aromi e dall’acido citrico e ortofosforico contenuti. Non essendoci i limoni l’azienda produttrice ha dovuto aggiungere l’acido ascorbico (o vitamina C) come antiossidante, sicuramente non estratto dalla frutta perchè troppo costoso, ma prodotto in laboratorio utilizzando l'attività metabolica di batteri o lieviti.
Sicuramente unica nota positiva è che questa bibita non fornisce alcuna caloria non contenendo saccarosio (il comune zucchero da cucina), ma non ha nulla a che vedere con la classica gazzosa, dal sapore frizzante e dolce. Non capisco perché ci si ostina a violentare certi alimenti modificandone le tradizionali ricette. Mi sono sempre chiesta ad esempio l’utilità del burro a basso tenore di grassi e di colesterolo, comparso alcuni anni fa in commercio, non sarebbe invece più utile utilizzarne di meno piuttosto che rovinare un prodotto che per sua natura deve essere grasso? Ma di questo ne parleremo più avanti.


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