mercoledì 10 luglio 2013

Cosa farebbero le multinazionali pur di vendere i loro prodotti? Di tutto e il marketing è il pilastro che coordina un marchingegno sempre più spietato. Spiegare a un bambino che i fiocchi di cereali, sempre più coreografici, della prima colazione derivano da una lunga trasformazione dei chicchi di mais, di frumento o di riso è un’impresa ardua. Avete mai visto una spiga di frumento con i relativi chicchi? È un capolavoro della natura. Bene, ora provate a metterla accanto ai fiocchi di frumento trasformati che acquistiamo in invitanti confezioni al supermercato e che le pubblicità ci propinano per la colazione come salutari. Non sembrano neanche parenti! Sapete che ci sono dei bambini che non hanno mai visto una “ vera “ patata? ma sempre e solo sottoforma di chips dorate e impacchettate. La mente dei più piccoli è completamente distorta e non è da biasimare, la colpa non è la loro, ma delle aziende alimentari che sono riuscite a distorcere la realtà. Vi pongo un altro esempio. Dovrebbe essere automatico: formaggio uguale latte. E invece la tecnologia alimentare è riuscita a stravolgere le leggi base dell’agricoltura. Immaginatevi voi il ruolo di un genitore nello spiegare al proprio figlio che il formaggio filante della pizza non deriva più dal latte prodotto dalle mucche, ma dalla carragenina, dal galattomannano e da una sostanza “gelatinante” derivata dalla lavorazione di un’alga rossa. Eppure non è fantascienza ma ciò che alcuni anni fa una nota azienda del settore alimentare ha inventato e commercializzato, vincendo anche il premio come migliore ingrediente dell’anno.

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