MEGLIO IL TONNO SOTT’OLIO O AL NATURALE?

Quante volte il tonno in scatola ci ha salvato la cena quando spalancando la porta del frigo non trovi nulla di commestibile. In fondo è comodo, ma quanto incidono le sue calorie sulla dieta? Per chi deve dimagrire è meglio mangiare quello sott’olio o al naturale? Facciamo un po’ di ordine, innanzitutto è bene sapere che il tonno in scatola può essere preparato con varie parti di pesce; le più pregiate sono il filetto che è magro e la ventresca che invece è grassa, le parti meno pregiate sono quelli accanto al collo e alla testa. Il solito paradosso è che per legge non è obbligatorio indicare la parte di tonno utilizzata. Il tonno al naturale viene conservato nella propria acqua di cottura, contiene pochissime calorie (100 calorie per 100 grammi), anche perché, non viene mai usata la ventresca ma solo le parti più magre del tonno. Nonostante venga consigliato spesso nelle diete, non è la soluzione migliore, dato che contiene parecchio sodio e non è una grande fonte né di omega 3, né di proteine, oltre ad essere poco appetibile.

Invece il tonno sott’olio generalmente viene conservato con l’olio di semi oppure quello d’oliva; il fatto che l’olio penetri nelle carni del tonno, fa sì che il prodotto sia ben più appetibile rispetto a quello al naturale. Fornirà più calorie di quello al naturale, ossia 190 calorie per 100 grammi, ma se non altro è più buono; anche in questo caso non pensate di fare il pieno di omega 3 mangiando tonno sott’olio, perché i grassi provengono quasi tutti dall’olio contenuto. Quindi, la risposta alla domanda con la quale abbiamo iniziato il post e cioè se è meglio il tonno al naturale o sott’olio, io metto sul piedistallo quello all’olio, ovviamente se ben sgocciolato. Il tonno al naturale, contiene troppo sodio e il sale, si sa, è il nemico numero uno della ritenzione idrica e della cellulite ma non è solo un fatto estetico, è anche un nemico per chi soffre di pressione arteriosa alta.